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Immagine del redattoreAndrea Boi

Conviene trasferirsi in Canada nonostante l'inflazione?


Bella domanda cari amici. Più che una domanda sembra quasi una puntata alla roulette. Io però non amo giocare e voi? Chi cerca un trasferimento all'estero non lo fa mai, o almeno quasi mai alla leggera e questo concetto è ancora più vero quando si ha una famiglia. In ogni caso, quando si fa la scelta di andare a vivere all'estero le precauzioni non sono mai troppe. Cambiare strada per non migliorare la propria situazione non credo sia auspicabile da nessuno. Con l'inizio della guerra tra Russia e Ucraina è infatti noto di come l'inflazione abbia incominciato a minare le fondamenta dei nostri paesi. Il Canada purtroppo per me e per chi ci vive non è uscito indenne dalla crisi mondiale. L'aumento dei prezzi è stato tale da aver infatti costretto le banche centrali ad aumentare i tassi di interesse nel tentativo di "raffreddare" la corsa ai rialzi.


Aritzia Canada

Non credo sia questa la sede in cui parlare di inflazione e neanche quella in cui ricordare i meccanismi che la determinano. In realtà se volessimo essere più precisi non basterebbe questo articolo per chiarire le cause reali dietro all'aumento dei prezzi e pertanto cercherò di semplificare la questione il più possibile. E' noto che l'aumento dei prezzi in economia è determinato da uno squilibrio tra domanda e offerta. I governi hanno stanziato parecchi contributi e aiuti per cercare di compensare le difficoltà del periodo covid e questo, col tempo, ha determinato un eccesso di moneta nel sistema, che a sua volta, ha determinato un aumento considerevole della domanda. Ma il periodo che stiamo vivendo ha avuto un altro fattore scatenante l'aumento dei prezzi. Mi sto riferendo all'aumento dei costi dell'energia e delle sue conseguenze sui prezzi al consumo. In questo caso è l'offerta l'origine dell'aumento dei prezzi perché come ovvio, se produrre un bene mi costa di più, anche lasciando invariata la domanda, mi vedrò costretto ad aumentare i prezzi di vendita dei prodotti. L'aumento avuto sul prezzo dei carburanti è noto a tutti così come i suoi effetti sul prezzo di prodotti e servizi.


Ma adesso permettetemi di tornare al titolo di questo post. Conviene ancora trasferirsi in Canada nonostante il rincaro avuto su praticamente tutti o quasi i settori, a partire da quello alimentare e quello del mercato immobiliare? In Canada arrivano centinaia di migliaia di immigrati all'anno. E' il governo stesso a credere che le politiche sull'immigrazione adottate negli ultimi anni debbano andare avanti. Il governo decide anno dopo anno quanti devono essere i nuovi residenti permanenti. Se questo è vero, appare chiaro che un governo sapiente e lungimirante debba anche essere in grado di provvedere ai vecchi e nuovi residenti. Infatti affinché i newcomers possano avere "di che vivere" devono poter disporre di risorse e servizi sufficienti a consentire il loro inserimento nel paese. Per fare un esempio su tutti, se voglio accogliere maggiori migranti devo aver pensato in anticipo a come risolvere il problema abitativo, uno dei più delicati del Canada odierno. Ma questo è un altro discorso, perché il problema housing ha radici molto più lontane dell'inizio della guerra in Europa. Probabilmente, se appare facile programmare i nuovi pr (permanent resident) è meno facile prevedere gli arrivi di chi sceglie il Canada come meta per studiare oppure per fare un'esperienza lavorativa a tempo determinato. Fatto sta, cari lettori, è che entrambi i fattori contribuiscono a peggiorare la situazione complessiva di vita nel Canada attuale.


Chi vuole venire in Canada oggi deve sapere dove e cosa farà e lo deve sapere senza lasciare nulla al caso. Arrivare in Canada oggi e andare a svolgere un lavoro a minimum wage, per esempio, potrebbe costarvi caro, soprattutto se scegliete di vivere nei maggiori centri metropolitani. Se per esempio, questo vale per tantissimi italiani, venite in Canada con il programma Working Holiday Visa, vi converrà scegliere una città più affordable e magari cercare un lavoro che vi permetta almeno di pagarvi un affitto e i generi di prima necessità perché se è vero che i più arrivano a Toronto e Vancouver è anche vero che senza un supporto iniziale, e parlo di risparmi, vi sarà difficile iniziare il vostro periodo in Canada senza dover sopportare un cash flow negativo. Detto tra noi, se dovessi dare una risposta secca a chi oggi cerca di immigrare in Canada senza avere quelle competenze e skills richieste dal mercato del lavoro, direi che non ne vale la pena. L'abitudine di venire a Toronto, per farvi un esempio, e cercare un impiego in un ristorante oggi non paga più. Poi amici del Canada, sta a voi decidere se vivere in una stanza e condividere servizi e zone comuni possa comunque essere un'esperienza che vale la pena di vivere.


Fortunatamente il Canada non è solo minimum wage, io stesso non mi troverei qui, e alcune professioni sono non solo molto ricercate ma anche ben pagate. Potendo scegliere un paese in cui completare un corso di studi, per toccare un altro argomento a voi molto caro, non esiterei un momento a scegliere il Canada come meta del mio percorso scolastico. Infatti, oltre ad acquisire skills specifiche, avrete anche la possibilità di lavorare part-time e al termine del vostro percorso scolastico, di poter ottenere un temporary work permit e magari, perché no, trovare anche uno sponsor. Semmai mi preoccuperei di inserirmi in uno di quei programmi con maggiori opportunità di inserimento lavorativo.


Ma torniamo ancora al discorso inflazione. Il governo canadese sta cercando di porre rimedi alla corsa ai prezzi, dicevamo appunto all'aumento dei tassi di interesse. Purtroppo, e le analisi più recenti lo dimostrano, abbiamo assistito, dopo un temporaneo raffreddamento dell'inflazione ad un nuovo leggero aumento della stessa. Molti tra di voi allora mi faranno notare che il Canada è grande e che la situazione non è la stessa ovunque. Questo è assolutamente vero ma vi posso garantire che ovunque, dalla costa atlantica a quella del pacifico, il peso della crisi è reale e questo lo si vede anche tastando gli umori della gente. Non lo dico io, lo dicono i giornali e soprattutto lo dicono i canadesi. Il Canada deve ricorrere ai ripari, forse sono stati fatti troppi errori nel periodo Covid o forse il governo ha gestito male il discorso aumento dei costi dell''energia. Forse ancora stiamo pagando troppo la discussissima Carbon Tax voluta dal governo Trudeau. Tutto purtroppo può essere messo in discussione quando le cose non vanno come dovrebbero.


In definitiva, rispondere alla domanda se conviene trasferirsi in Canada nonostante l'inflazione non è semplice e pertanto, vi invito ancora una volta a ricercare le risposte dentro di voi. Le scelte razionali, quelle che avvengono documentandosi, alla lunga, infatti, portano sempre a raggiungere gli obbiettivi che si sono prefissati.



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