Il valore dell’informazione.
- Andrea Boi
- 23 apr 2024
- Tempo di lettura: 3 min

Amici, molti di voi mi conoscono dal 2020, alcuni di voi ho anche avuto la fortuna di conoscerli di persona. Il motto dei miei contenuti è sempre stato quello di informare con parsimonia e adesso andrò a spiegarvi meglio a cosa mi sto riferendo ma prima di farlo, permettetemi una piccola digressione. Durante i miei anni trascorsi all’università, e soprattutto durante il periodo in cui mi sono dedicato alla preparazione della tesi, ho dovuto in più di un’occasione filtrare le informazioni acquisite nelle mie ricerche e studi. A volte l’inconsistenza delle stesse mi ha portato a fare delle scelte nette, ovvero decidere di non trattare un certo argomento oppure farlo escludendone una parte. Vi starete certamente domandando che cosa c’entri tutto questo con il Canada, il Blog e i miei canali social e soprattutto che cosa significhi l’immagine che accompagna questo contenuto.
Mi voglio soffermare sull’importanza di fornire, quando opportuno, informazioni pertinenti al paese che cerco di raccontarvi. Dare notizie infatti non è affatto scontato e allora quando si fa, sarebbe giusto farlo con cognizione di causa ed escludendo per quanto possibile l’errore, soprattutto quando fuorviante. Nell’epoca dei social network tutto sembrerebbe ammesso, ed è proprio così che giorno dopo giorno incrociamo contenuti che nulla hanno a che vedere con la realtà o che quando proposti vengono trattati in modo pertinente e realmente informativo.
Un mio docente sosteneva, secondo me con estremo giudizio, che alle volte, seppur riconoscendo l’essenzialità delle informazioni alla base di una qualunque decisione, queste stesse informazioni potessero essere dannose quando errate o non presentate in modo corretto. Chi gestisce un canale tematico come il mio infatti non può non considerare il fatto che tra i lettori ve ne siano tanti che cercano informazioni utili per un eventuale trasferimento in Canada. Questa per me è una responsabilità ulteriore, una sorta di vincolo che rende necessario l’adozione di filtri ogni qualvolta desidero affrontare una certa tematica. Ma andiamo oltre e spiegherò meglio a cosa mi sto riferendo.

Ieri sera ho deciso di cenare presto e soprattutto di farlo con un alimento a me molto caro, il prosciutto crudo. Da uomo “pane e mortadella” e badate bene, a scanso di equivoci, da chi comunque non disdegna neanche “l’aragosta e il caviale” ho optato per un buon panino al prosciutto. Il prosciutto mangiato è un prosciutto di importazione, dal prezzo di circa $90 al kg ovvero 61 euro. Qui potrebbe aprirsi un dibattito quasi naturale e qualcuno potrebbe sostenere che abbia speso troppo per del prosciutto e che in Italia, come tra l’altra ovvio, costi decisamente meno. Questo è proprio quello che vorrei spiegarvi amici miei. Un’informazione corretta non può limitarsi ad evidenziare il prezzo di un prodotto importato senza parametrizzarlo agli stipendi del posto in cui si importa e soprattutto senza ricordare che un prodotto importato può avere dei costi molto maggiori del prodotto locale.
Il mercato come noto si basa su una legge molto semplice. L’incontro della domanda e dell’offerta determina il prezzo di vendita e così con questo prosciutto ma così come tanti altri prodotti, di importazione e non, è la richiesta che ne determina la sua presenza negli scaffali. Che senso ha parlare di un prezzo senza accostare altri parametri come ad esempio il potere d’acquisto determinato anche dal salario. Il punto è che la necessità di “creare” contenuti, visualizzazioni e letture non può prescindere dalla correttezza delle informazioni fornite al nostro follower/lettore. Chi legge ha il diritto di ricevere informazioni che informino realmente e che non generino confusione o idee sbagliate, in questo caso sul Canada ma la cosa badate bene vale per tutto. Chi ci guarda vuole verità, certamente interpretabile e talvolta soggettiva ma pur sempre basata su fatti concreti e non “buttati lì”’ perché non si ha niente di meglio da fare.
In un mondo che ci affoga di false informazioni e di creators e blogger che puntano solo ai numeri è importante saper distinguere i buoni contenuti da quello meno validi e che sia chiaro a tutti, non sono le views o le letture a premiare necessariamente un contenuto semmai è la “verità” a farlo, forse in modo sordo e anche quando non è compresa da tutti. Purtroppo, altra amara "verità", sembra sempre più facile farsi notare con contenuti "chiassosi" che facendo buona informazione.
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