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La cucina italiana in Canada.

Aggiornamento: 21 ago 2023


Spaghetti in scatola

Quando si parla di cucina Italiana all'estero le discussioni possono diventare piuttosto accese per non dire rasentare la violenza verbale. L'opinione, direi piuttosto comune da parte delle persone che vivono in Italia, o almeno quella espressa dai "puristi" della tradizione culinaria italiana, è piuttosto negativa nei confronti dell'abitudine nord americana di "uccidere" o "storpiare" le ricette e i sapori tradizionale. L'opinione diffusa è che i nord americani, per restare nell'ambito territoriale che mi interessa, sanno solo "maltrattare" le ricette della tradizione italiana. Il Canada, essendo fortemente influenzato, almeno una parte di esso, dai vicini Stati Uniti d'America non è da meno o forse sarebbe meglio dire, non si estranea ad alcune reinterpretazioni culinarie nostrane. Non è certo mia intenzione quella di spingervi ad inscenare situazioni "da scala e cacciavite" viste nel noto film di Checco Zalone e pertanto in questo contesto, cercherò di mantenere un tono abbastanza pacato che rispetti in pieno lo spirito del popolo canadese.


Oggi vi porto a conoscere questa parte del Canada, ovvero quello che i più arditi oserebbero chiamare come la cucina italiana in Canada. Ma entriamo nel dettaglio della mia analisi. Molte tra le persone che vorrebbero trasferirsi in Canada hanno la curiosità di sapere se ad esempio gli spaghetti, per citare uno dei prodotti più italiani, che si mangiano in Canada sono gli stessi che si è abituati a mangiare in Italia. Amici lettori, la pasta è pasta e una materia prima canadese può, anche se non perfettamente identica, replicare una italiana. La mia risposta alla vostra domanda è si, in Canada sono presenti anche prodotti italiani o, come vedremo tra poco, simil-italiani. La domanda che si pongono in tanti non è casuale. Per molti italiani che decidono di trasferirsi all'estero, infatti, la scelta di trasferirsi non può prescindere dal rinunciare alle proprie abitudini culinarie. L'argomento è senz'altro interessante e credo si presti a qualunque tipo di critica, tuttavia, questo almeno è il mio punto di vista, se si vuole mangiare bene non si deve necessariamente vivere in Italia. Infatti, sempre secondo il mio parere, se si vogliono replicare gli stili di vita italiani, anche quelli in cucina, non è importante dove si vive ma come si vuole vivere. Se si desidera mangiare italiano infatti lo si può fare ovunque purché si rispettino le materie prime e le ricette. In sostanza, cari amici e così arriviamo a dare subito una risposta, non è importante tanto trovare il piatto già pronto a cui siamo abituati a mangiare a casa nostra quanto avere a disposizione gli ingredienti per poterlo replicare, questo almeno quando si vuole cucinare a casa. Per chi invece desidera mangiare fuori, ecco, in questo caso bisogna sapersi accontentare.


Fatta questa premessa partiamo subito dicendo che la tradizione italiana è da ricercare nell'ampio spettro di cucine che la stessa Italia, nella sua smisurate diversità, è in grado di proporre all'estero. Allora se parliamo di cucina tipica italiana all'estero, è necessario ricordare l'esistenza di una miriade di piatti regionali. Questi piatti sono appunto quelli rappresentati nella cucina italo-canadese. Ma andiamo oltre la pizza o il ristorante, sappiamo tutti che alcune regioni, ad esempio la Calabria, giusto per citare una fra quelle più rappresentate a livello di cultura e tradizioni, ha un peso fondamentale anche a livello di cucina italo-canadese. Tuttavia, se volessi tracciare una media e d'altronde questo è il metodo utilizzato in questo Blog, la cucina Italiana deve essere vista nella rappresentazione dei suoi prodotti più tipici, dai formaggi ai salumi passando come d'obbligo alle diverse tipologie di pasta, giusto per fare l'esempio di qualche prodotto tipico.


I Canadesi non mangiano quasi mai a casa e d'altronde non tutti i ristoratori che vantano di saper cucinare le ricette italiane sono di origine italiana e così che i piatti tradizionali delle nostre regioni, sono stati reinterpretati ad uso e costumo di un'americanizzazione per certi versi sconvolgente. La pasta al sugo e al pollo non è un'invenzione dei film e così pure le pasta Alfredo della situazione, si conosco bene la tradizione della pasta Alfredo, ma non sto scrivendo un libro di cucina e non è mia intenzione aprire alcun tipo di ristorante. I prodotti tipici come già accennato, sono stati spesso reinterpretati. Molti prodotti, tra i più riconosciuti del bel paese, ad esempio mozzarella e prosciutti di Parma e San Daniele sono fatti in Canada e spesso prendono anche lo stesso nome. Non spetta a me giudicare queste abitudini di marketing ma la verità è che in Canada non esiste alcuna tutela del marchio Italia. Potrei andare avanti per ore, citarvi ad esempio il parmigiano e il pecorino prodotti in loco che nulla hanno a che vedere, per gusto e proprietà ai nostri prodotti. A volte i sapori vengono reinterpretati e adattati al gusto locale, allora forse dovremmo scandalizzarci un pò di meno e accettare il fatto che a sette mila km di distanza tutto è possibile anche quando si parla di cucina italiana. Permettetemi di mostrarvi alcuni riadattamenti.


In questi giorni mi sono occupato di fare un pò di ricerca, e non perché mi manchi l'esperienza diretta, anzi. Volevo mostrarvi alcune immagini di prodotti che cercano di replicare alcune "tradizioni" pur essendo in realtà veri e propri prodotti adattati alla tradizione culturale e alimentare del paese in cui sono venduti, cioè il Canada. Ad esempio voglio parlarvi di uno dei prodotti più italiani, la pasta. La maggior parte dei prodotti, con marchio locale o non, viene prodotto in loco con farine e grani locali. La stessa Barilla ha i suoi stabilimenti canadesi e non è l'unica, basti così pensare alla notissima Ferrero. La pasta si può mangiare anche in barattolo da queste parti oppure impacchettata e pronta all'uso per i "palati più fini". Mi astengo da qualunque giudizio, bloggare non significa voler rischiare la pelle.


I prosciutti, salami e formaggi, come anticipato, se non d'importazione, sono quasi sempre fatti in loco. Qui ne vorrei citare giusto alcuni ma ripeto ne esistono per tutti i palati. E cosa dire della pizza, forse la più italiana tra i piatti italiani. Permettetemi di dire che seppur nel rispetto della sua origine, oggi esistono piatti chiamati pizza, saporiti ma assolutamente indipendenti, per gusto e caratteristiche, dal prodotto pizza riconosciuto in Italia. La pizza venduta nei supermarket, ad esempio, si presta a mille reinterpretazioni e gusti, e i condimenti tipo pollo, ananas e pepperoni (il salame americano) sono alcuni tra i più utilizzati nelle pizze surgelate in vendita.


Parlavo di pizze. Buone, non buone, non spetta a noi dirlo, sono diverse e come già detto rispettabilissime, soprattutto quando si parla di un piatto diventato più internazionale che italiano. La pizza diventa canadese o hawaiiana, quest'ultima tanto criticata pensate che è stata inventata proprio da un canadese. Se desiderate gustare una pizza locale potrete ovviamente rivolgervi ad una delle tante catene in franchising sparse nel territorio, ad iniziare dalla canadese Pizza Pizza, presente ovunque o quasi. Ovviamente non mancano le pizzerie napoletane e così pure i ristoranti italiani o regionali, ma questo è un altro discorso. Così pure quando si parla di prodotti di importazione. Nelle grandi città si può reperire quasi tutto, dai prosciutti locali, alle melanzane di conserva. I voli di collegamento giornaliero consentono questo ed altri lussi ma qui si parla di prodotto italiano rivisitato e pertanto acquistabile in un comunissimo Walmart o un altro grande supermercato.


Se siete di fretta, ma questo avviene ovunque, potrete preparare un piatto veloce e magari utilizzare paste preconfezionate pronte all'uso o uno dei tanti sughi in barattolo già pronti a soddisfare anche i palati più "ricercati", scherziamo su! D'altronde per non generalizzare troppo, non serve andare in un negozio specializzato per reperire alcuni prodotti di importazione come alcuni sughi.

Ad ogni modo, mai farsi trarre in inganno dai nomi, infatti dietro un'italianissimo San Marzano potrebbe nascondersi un sugo assolutamente locale, buono certo ma pur sempre prodotto in loco e fatto con materie prime locali. Come di consueto condividete o commentate, senza offendere chiaramente.







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