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Immagine del redattoreAndrea Boi

Nuovo accordo bilaterale Italia Canada

Aggiornamento: 17 ago 2023


Work permit

Venerdì 11 dicembre Italia e Canada hanno firmato un nuovo accordo bilaterale che estende a 2 anni la possibilità di vivere un esperienza di lavoro nei 2 paesi per i giovani che rientrano nella fascia di età 18-35 anni. Entriamo nel merito di questo accordo, vediamo come funziona e cerchiamo di capirne l'utilità.


Lo IEC (international experience Canada) nasce con l'obbiettivo di creare mobilità tra i giovani ai quali viene appunto offerta la possibilità di partecipare al programma e vivere così un esperienza lavorativa, inizialmente di 6 mesi e, conseguentemente al nuovo accordo, adesso di 12 mesi e rinnovabile per ben 2 volte . Si tratta di una "lotteria" o pool e pertanto l'iscrizione al programma non determina l'automatica partecipazione ad esso. Una volta ricevuto l'invito i tempi per l'accettazione sono comunque relativamente brevi, in genere meno di 90 giorni.


L'obbiettivo come si è detto è quello di favorire una reciproca mobilità e pertanto così come i giovani e meno giovani italiani possono partecipare al programma, anche i canadesi che desiderassero farlo, possono vivere un esperienza di studio lavoro in Italia. Si tratta certamente di un'ottima opportunità per conoscere il Canada e per acquisire un'esperienza internazionale in uno tra le migliore economie al mondo.


Il costo della domanda è contenuto. Di seguito il link dove ottenere maggiori informazioni. Una volta ottenuto il permesso di lavoro potrete decidere dove voler trascorrere questa esperienza; la maggior parte dei partecipanti per ovvie ragioni raggiunge le città di Toronto e Vancouver ma questo non significa che non possiate vivere questo percorso altrove. Personalmente suggerisco scegliere sempre e comunque un centro meno "busy" dove, seppur con meno opportunità lavorative, si può cogliere con maggiore successo l'essenza dell'esperienza Canadese.


Dicevamo che l'accordo è stato recentemente rivisitato dal ministro per l'immigrazione Canadese Mendicino e il ministro degli interni italiano. L’accordo, che rinnova quello precedente del 2006, per essere operativo,dovrà prima essere perfezionato dai rispettivi ministeri e poi essere ratificato dai parlamenti di ciascuno dei due Paesi. Vi invito a collegarvi al sito del CIC per iscrivervi e conoscere i tempi per l'attuazione del bilaterale https://www.cic.gc.ca/english/work/iec/eligibility.asp. Vorrei aggiungere che spesso lo IEC diventa trampolino di lancio per l'ottenimento della residenza permanente e adesso con l'estensione del programma a 12 mesi il percorso diventerà ancora più semplice infatti, un anno di lavoro significa portare "in dote" all'EE (Express entry) quell'esperienza lavorativa canadese che permette di incrementare il famoso CRS (Comprensive Ranking System).


Personalmente non lo ritengo un grande accordo per l'Italia mentre sono convinto che i vantaggi sia assolutamente ad appannaggio del sistema Canada. In effetti, basandomi sulla mia esperienza vissuta in Canada, sono veramente pochi i giovani Canadesi desiderosi di vivere un esperienza in Italia, purtroppo e me ne dispiaccio, l'economia Italiana non è vista come un fattore di richiamo per i giovani Canadesi che sono invece abituati a vivere e crescere in un sistema meritocratico e fortemente indirizzato alla competitività. Certo, in tanti amano l'Italia ma per lo più per andarci a trascorrere le vacanze. Allo stesso tempo, i giovani Italiani corrono il rischio, di essere fagocitati dal sistema lavoro Canadese che, proprio a causa della forte competitività, esclude, almeno inizialmente e soprattutto per i meno istruiti, lauti guadagni. Il rischio di chi arriva è così quello di spendere più di quanto si guadagni.


La politica italiana continua ad ignorare i giovani e a non investire nella loro crescita e questo bilaterale potrebbe rivelarsi un boomerang. E' indubbio che il nuovo accordo offra infatti un vantaggio a chi sta cercando di lasciare l'Italia per il Canada quando invece sarebbe compito della politica favorire il lavoro ed evitare che un'esperienza internazionale si trasformi in un ulteriore fuga di giovani all'estero.





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