Ricordo.

Ricordo. Finisce così uno dei miei film preferiti. Lascio a voi indovinare il titolo. In questa parola c'è tutto il senso della mia esistenza, la memoria e il valore delle esperienze vissute. Sembra una frase fatta ma non lo è perché qui c'è l'essenza del nostro passaggio al mondo, il valore e il sapore che caratterizzano la nostra vita o meglio i frames che la contraddistinguono.

Mi sono perso in un bosco. Questo potrebbe essere il titolo della mia vita. Ho assaporato lo scorrere di emozioni spesso molto forti e buona parte di queste le ho vissute in solitudine. Oggi, in questo Natale del 2023, vi racccontero una storia con l'auspicio di potermi ritrovare assieme a voi. Sono passati parecchi anni dal mio primo viaggio in Canada. Allora ero un ragazzo curioso e un po' timido. Guardavo con interesse questo nuovo mondo. Il mio primo viaggio in Canada, nel Quebec del nord, è stato quasi liberatorio. Non pensavo potessero esistere posti così tanto belli. Ma la vera bellezza non era solo nei paesaggi e luoghi e foreste e laghi e quant'altro trovato nel mio percorso, ma nella capacità di saperne cogliere l'essenza.

I frame di questa bella storia chiamata vita erano vissuti senza fretta, come chi cammina e vede. Spesso ci dimentichiamo di farlo o meglio, guardiamo si ma non osserviamo con attenzione e così faccendo non vediamo nulla e così ci perdiamo quello che ci circonda e soprattutto perdiamo noi stessi. All'epoca mi ascoltavo molto, ero attento ad interpretare ogni emozione come un bambino si suoi primi passi.

Anche nella mia Toronto, quella degli anni 90, osservavo questa semplice ma rigorosa regola di vita. Andare piano e godere di qualunque cosa mi capitasse, bella e brutta. Ricordo che camminavo come un senza meta ascoltando un cd di Claudio Baglioni. La mia canzone preferita era strada facendo, una sorta di poema esistenziale per il giovane che ero allora. Gli anni sono passati, tanto mio malgrado e spesso ho dimenticato che nella semplicità di un viaggio c'è il segreto per conservarne le memorie.

È questo che mi emoziona e sono queste emozioni che ho cercato di raccontare fin dagli inizi della mia avventura dapprima con il Blog e oggi con questi canali social. Qui, devo ammetterlo amici miei, ci si perde facilmente. Le views I like sono pericolosi perché ci fanno dimenticare chi siamo, ci rendono schiavi di un qualcosa che alle volte non ci appartiene. Queste parole mi stanno aprendo il cuore perché mi sto rendendo conto che alle volte ho perso la strada, quella che mi ha portato a scrivere del Canada, raccontandovi i suoi profumi e sapori, e non mi sto certamente riferendo ad una ricetta.

Voglio riprendere a costruire memorie, la vita mi sta allontanando da quello che vorrei essere, gli impegni mi consumano giorno dopo giorno ma io ho il dovere di tornare a ricordare e di insegnare, per quel poco che mi sento capace di fare ad aiutare anche voi che mi leggete a percorrere la vita con un passo che ci permetta di vedere, ricordare e costruire vere memorie e perché vedete, cari amici, la vita è solo un passaggio, spesso veloce, e se non sappiamo mettere le pause dove conta ne perdiamo la sua pare più bella. Queste parole sono il mio regalo di Natale per voi. Fatene buon uso. Vi abbraccio.